Quella di ieri sera verrà ricordata come la partita dell’orgoglio, della possibile remuntada, come la prova che il gruppo è unito e lotta per Stramaccioni. Ma è stata anche la partita di Mateo Kovacic: senza la sua qualità in cabina di regia tutto sarebbe stato più difficile contro i londinesi. Il ragazzino è sceso in campo col piglio giusto, e, fino a quando le gambe lo hanno sorretto, ha giocato una partita eccezionale, dirigendo il gioco della squadra come un veterano.
Stramaccioni non ha badato agli indugi e lo ha messo nella formazione titolare, al fianco delle due chiocce sudamericane, il mastino Gargano e il Cuchu. Dai nerazzurri tutti si aspettavano una grande reazione dopo la batosta dell’andata. Dire che San Siro non fosse gremito è un eufemismo: meno di 20mila gli spettatori per quella che doveva essere la partita chiave della stagione. Ma il giovanissimo croato non si è fatto intimorire e da subito ha preso le redini del gioco.
Tiki-taka lo chiamano a Barcellona, in realtà è semplice fraseggio veloce, tutti passaggi di prima nello stretto: è questa la base del possesso palla e ciò che Kovacic sa fare alla perfezione. Con lui in campo l’Inter non butta mai via il pallone e gioca come una squadra vera: pallone a destra, poi al centro, a sinistra, lancio lungo anzi no. Manovra ragionata insomma, non l’isterismo di Gargano. Per il pubblico già questa è una buona notizia.
La partita scorre veloce, specie dopo il gol dell’artista Cassano, che accende i cuori nerazzurri. Mateo si fa sempre trovare pronto davanti alla difesa per impostare l’azione e smistare tantissimi palloni. Si vede che ha la fiducia dei compagni, e sembra anche aver capito quando è il momento di dribblare e quando di spazzare senza fronzoli. Kovacic, assieme ai due attaccanti, è il protagonista assoluto della partita fino a quando rimane in campo. E’ lui, nonostante sia solo un classe ’94, a prendersi il ruolo di trascinatore cui Guarin abdica malamente in una delle serate più importanti.
Anche nella ripresa, quando le energie vengono meno, specie per lui che non è abituato a giocare così tanto, il baby talento nerazzurro non perde lucidità, nè esita a chiamare la palla a sè. Al 34′ della ripresa Strama lo toglie per crampi: solo applausi.
Contro il Tottenham Kovacic ha giocato probabilmente la sua migliore partita da quando veste la maglia dell’Inter. Da parte sua si vede un costante miglioramento e una grande maturità, nonostante l’età. E’ il talento che all’Inter mancava da troppo tempo. Con lui il centrocampo nerazzurro potrà ritrovare la qualità che manca dall’addio di Sneijder.
L’Inter ha investito tanto su di lui, ieri sera si è capito il perché. Siamo davanti ad un grandissimo giocatore, un possibile campione. Bisogna solo permettergli di giocare con continuità e aspettare. La fiducia è tanta, così come la speranza.