L’ultima giornata di campionato riserva all’Inter un avversario in grande spolvero, quell’Udinese capace di ottenere 33 punti nel girone di ritorno. Tra le tante componenti che hanno segnato il cammino dei nerazzurri in questa indescrivibile stagione vi è anche la strana fatalità di dover affrontare squadre nel pieno del proprio splendore e del proprio vigore.
Gli uomini di Stramaccioni però, hanno tutta l’intenzione di congedarsi nel migliore dei modi davanti al pubblico amico, anche solo per regalare all’ambiente una positiva sensazione che possa valere da gradevole auspicio per la prossima stagione. Non sarà semplice al cospetto di una squadra, quella di mister Guidolin, lanciata a vele spiegate verso il traguardo di un piazzamento in Europa League.
Nella gara d’andata, un’Inter già incerottata, che iniziava a dare i primi segnali di cedimento e a subire i primi scricchiolii, cadde al Friuli, punita più dagli episodi e dalla pesantezza del risultato che dalla prestazione. Con Cambiasso, schierato da regista nel pacchetto arretrato, un’Inter sbilanciata nel disperato tentativo di recuperare il match, si espose alle micidiali ripartenze che trovarono in Lazzari un ispiratore esemplare e nel tandem Muriel-Di Natale degli esecutori impeccabili.
Rispetto al match del 6 gennaio, Guidolin ha leggermante variato il suo sistema di gioco passando dal rodato 3-5-2 ad un più offensivo 3-4-2-1 dove a turno due tra Muriel, l’argentino Pereyra e la sorpresa Piotr Zielinski si alternano con risultati esaltanti alle spalle dell’eterno cecchino d’area di rigore Totò Di Natale. Proprio il diciannovenne polacco, punto fermo dell’Under 21 del suo Paese, è stata la nota lieta delle ultime positive prestazioni della squadra friulana che, per l’ennesima stagione, ha dato lezione di scouting e di capacità gestionali a molte società anche maggiormente blasonate.
Perchè se è vero che la squadra dei Pozzo può vantare uno staff di osservatori invidiabile, capace di lanciare almeno un paio di calciatori importanti a stagione, è altrettanto vero che la dirigenza bianconera è bravissima non solo nel valorizzare talenti ma anche nel ricavare fior di milioni dalla loro cessione, mantenendo comunque alto lo standard qualitativo della rosa. Guidolin, poi, in profonda simbiosi con la realtà friulana, si è calato perfettamente nel ruolo, trovando la maniera di esaltare le qualità e le doti realizzative del vicecapocannoniere di Serie A Di Natale, ormai da tre anni al di sopra delle 20 realizzazioni stagionali.
Al netto dall’incognita rappresentata dal possibile forfait del bomber napoletano, l’Inter dovrà prestare attenzione al moto perpetuo degli esterni di centrocampo Basta e Gabriel Silva, abili negli inserimenti senza palla, così come i finti trequartisti che agiranno alle spalle della prima punta. Da valutare le condizioni di Muriel, non al 100% per un una botta rimediata contro l’Atalanta: l’attaccante sudamericano dovrebbe comunque stringere i denti ed essere regolarmente in campo. Proprio la sua qualità e la sua velocità, che ne fanno uno dei prospetti più interessanti di tutto il panorama calcistico mondiale, rappresentano lo spauracchio numero uno per la retroguardia interista.