Qualora, sulla panchina nerazzurra, fosse restato mister Stramaccioni, con ogni probabilità il prossimo anno avremmo avuto l’occasione di vedere un’Inter più “verde”, ovvero più imbottita di canterani ancora da svezzare e alle prime esperienze con il mondo professionistico. Con l’imminente arrivo di Walter Mazzarri, invece, qualche elemento che con il tecnico romano sarebbe restato ad Appiano, potrebbe andare a farsi ulteriormente le ossa in provincia.
Quello che, fra tutti, sembra aver più possibilità di restare in nerazzurro pare essere Joseph Duncan. Il centrocampista ghanese è reduce da un’ottima esperienza in serie B con il Livorno e date le caratteristiche che ben si conciliano con il modulo utilizzato dall’ex allenatore di Napoli e Samp, potrebbe anche essere inserito nella rosa della prossima stagione, soprattutto nel caso arrivasse soltanto un rinforzo in mediana.
Più difficile, invece, una riconferma da parte di Joel Obi. Sebbene, rispetto a Duncan, possa vantare una maggior esperienza anche in campo internazionale, il centrocampista nigeriano ha avuto un anno travagliato da infortuni che gli hanno concesso di totalizzare poco più di 200 minuti in 4 partite.
Stesso discorso per Samuele Longo. Data la predisposizione di Mazzarri ad avere certezze in attacco (si parla di Osvaldo, ma tutto dipenderà dal chi siederà sulla panchina giallorossa il prossimo anno) e l’anno non propriamente esaltante in Spagna, la punta trevigiana potrebbe anche accettare il corteggiamento di una di una delle tante squadre di Serie A che lo vorrebbero alla loro corte in vista della prossima stagione (su tutte, il neopromosso Verona).
Chi, invece, pare non aver nessuna speranza di far parte in pianta stabile della rosadella prima squadra sono i vari Pasa, Benassi, Spendlhofer e Livaja, il quale, con tutta probabilità, resterà a Bergamo come concordato con i dirigenti orobici già lo scorso gennaio.
Nonostante tutte queste possibili partenze, però, un segnale di come la società stia programmando il futuro può essere tratto dal fatto che essa non vuol privarsi di questi ragazzi, ma preferisce piuttosto conceder loro la possibilità di andare altrove per maturare e migliorarsi, con l’intento, un domani, di richiamarli alla base per essere parte integrante del nuovo progetto, qualora ovviamente dimostrassero di meritarlo.