Riapertura stadi e “green pass”: cosa cambia per i tifosi

A poco meno di 48 ore dal decreto che obbligherà gli italiani a frequentare luoghi e/o ambienti all’aperto o al chiuso muniti di “green pass” vaccinale, l’Italia calcistica è in attesa di indicazioni sull’inizio della stagione. La capienza degli stadi sarà del 50% in zona bianca mentre  in zona gialla scenderebbe al 25% e comunque non oltre i 2500 spettatori negli impianti all’aperto. In che modo si potrà tornare allo stadio? Le società riapriranno le campagne abbonamenti?

Il quotidiano La Stampa fa chiarezza su quello che potrebbe essere la gestione dell’afflusso allo stadio. Innanzi tutto l’apertura al 50% impedirà alle società di poter avviare le campagne di abbonamento. Ed è proprio questo il punto. Questa decisione scontenta tutte le 20 società della massima serie. Infatti lunedì si incontreranno in un’assemblea di Lega importante per discutere dell’argomento.

Il Presidente del Cagliari, Tommaso Giulini, non ha nascosto l’insoddisfazione per una decisione che non permetterà alle casse societarie di respirare: Sono convinto che chiunque abbia il green pass debba poter entrare negli stadi. Non vedo perché non al 100%. Il 50% ci preoccupa, perché rischia di essere una misura fittizia, nel senso che con il distanziamento la percentuale rischia di scendere al 30 e non è sufficiente”.

Secondo la redazione torinese, gli effetti pratici della decisione del governo porteranno ai soli acquisti del tagliando per la singola partita, code più lunghe all’ingresso dello stadio e smartphone a tutti gli steward per il controllo di biglietti e “green pass”. Nessuna indicazione particolare per le trasferte. Se nessun divieto impedirà il passaggio tra regione, si potrà seguire la propria squadra in trasferta seguendo le normative vigenti.

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