Deluso e sconfitto. Bastano questi due aggettivi per descrivere lo stato d’animo in cui è piombato Andrea Stramaccioni dalla fine del campionato ad oggi. Sconfitto, perché l’Inter era diventata parte integrante della sua vita dalle giovanili alla prima squadra e aveva dato tutto per la causa nerazzurra. Voleva cambiare le cose, lo aveva detto al presidente Moratti, chiedeva più appoggio da parte della società per riportare l’Inter sui palcoscenici che meritava. Deluso perché in pochi giorni è passato dalla quasi certezza di essere ancora lui il timoniere della rinascita nerazzurra alla triste notizia dell’esonero.
In questi giorni, l’ex tecnico dell’Inter si è rifugiato a Roma con la sua famiglia e per ora non ha voluto rilasciare dichiarazioni, preferendo il silenzio alle parole. A breve, però, Strama dovrà comunque tornare ad Appiano per ritirare i suoi effetti personali e con tutta probabilità quella sarà l’occasione per un incontro a Milano con Moratti per discutere di una possibile risoluzione del contratto con buonuscita.
Al momento due sono le strade che si aprono di fronte al tecnico romano. Cominciare subito una nuova avventura o rimanere fermo qualche mese. Per il momento, nei pensieri di Strama è ancora troppo recente la delusione per com’è andata a finire con i nerazzurri; tuttavia, in queste ore alcuni club di A hanno fatto un sondaggio per lui con Genoa, Chievo e Parma in prima fila, pronti a scommettere sulle sue qualità. Senza dimenticare il corteggiamento di Sacchi per la panchina dell’Under 21, che il tecnico romano però ha già respinto, spiegando di preferire la quotidianità di una squadra di club.
Tutte realtà ideali per far ripartire la carriera di uno dei tecnici più promettenti del panorama nazionale, ma questo avverrà soltanto nel caso in cui l’incontro con Moratti porterà ad una rescissione; in caso contrario, il patron nerazzurro sarà costretto a onorare il contratto firmato solo 12 mesi fa.