Nell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, Matteo Dalla Vite spiega quali sarebbero le dieci mosse con cui Mazzarri potrebbe far rinascere l’Inter, riportandola ai livelli di competitività che merita:
1. Obiettivo Scudetto, si può fare – Si sa: 14 stagioni dopo l’Inter sarà senza Europa. Un dramma? No, una mancanza da valorizzare. L’assenza di impegni infrasettimanali porterà l’Inter a giocare subito per la vetta, in base a sedute quotidiane ancor più scrupolose e riposi ristoratori. La «rosa» sarà ridotta ma si sposerà anche alla peculiarità mazzarriana che vuole un plotone scelto: quindici-sedici uomini è il suo esercito preferito, i titolari più pochi rincalzi per la definizione di ruoli e gerarchie. Non è un segreto che il Mazzarri senza Europa abbia conosciuto decolli su decolli, anche se nell’ultimo anno ha mantenuto costanza di rendimento altissima. Ah, inciso: 4 anni di Napoli, 4 qualificazioni all’Europa.
2. 3-5-2 ma anche superiorità numerica – «La Juve ha vinto due scudetti col 3-5-2»: non è certo un attacco alla Juve ma una conferma del modulo che esalta. Ma un cardine di comportamento sul campo è anche la superiorità numerica sempre: per dire, se l’avversario usa il tridente c’è il cambio immediato del 3-5-2 con un esterno che scende e si aggiunge alla terza linea per fare il quarto; e così in mezzo e davanti. Insomma: una base, ma anche attenzione all’avversario. La sua fase offensiva spalma 5 uomini: tante varianti da sviluppare con intensità massimale.
3. Guarin alla Hamsik – Fredy Guarin è elemento fondamentale nella testa di Mazzarri: il colombiano ha bisogno di spazi per esprimere corsa, forza, capacità esplosiva. Il suo ruolo ideale è mezzala ed è quella la mossa di WM: partendo più dietro dell’ultimo Hamsik, Guarin dovrà inserirsi per fare male. Lui sa vedere la porta come pochi, mentre Kovacic sarà più uomo assist capace anch’egli di scombussolare le linee e inserirsi. Considerare Guaro «alla Hamsik» sarà un modo di motivare un giocatore che nell’ultimo mese è apparso svogliato e che potrebbe avere sirene interessanti.A lui chiede profondità e gol.
4. Corsa, scrupolo e palle inattive – Dinamismo, cura dei particolari e sfruttamento della palla che parte da punizione e calcio d’angolo. I suoi collaboratori Vigiani e Frustalupi sono molto sensibili allo sviluppo delle palle inattive: chi nel neutralizzarle (difensivamente) e chi nel farle diventare armi letali. Un insegnamento dell’anno scorso fu il gol in Inter-Napoli da calcio d’angolo: è allo studio sia la contromossa e sia l’ipotetica replica di quel gol perfetto di Guarin.
5. Difesa bunker – Seconda miglior difesa del campionato, quella dell’ultimo Napoli. Mazzarri arriva in una squadra che ne ha presi 57, come il Siena. Fondamentale lo schermo di centrocampo e il lavoro degli esterni ma i suoi numeri non mentono: oltre a quest’ultima annata, anche nel 2010-11 il suo Napoli fu la seconda miglior difesa del campionato; nella Reggina si salvò prendendo meno gol delle ultime 7. Ridurre il numero dei gol subìti è la prima fonte: la transizione veloce, poi, porterà i gol necessari.
6. Non si passa a San Siro – Troppe volte quest’anno l’Inter ha perso a San Siro: 7. WM una sola quest’anno col suo Napoli, e negli anni precedenti 4 e 3. Deve tornare a imperare il fattore-casa, per riaccendere un pubblico interista ultimamente ammosciato da gare altrui troppo invasive.
7. Handanovic non si tocca – Handanovic credeva che – una volta all’Inter – i tiri in porta non fossero più di 3 o 4. Lo disse lui stesso, scherzando, che non pensava di venir bersagliato così. Il «Giù le mani da Handanovic» ha doppia valenza: Mazzarri lo considera totem e vuole proteggerlo con una fase difensiva che non gli metta in testa altri lidi.
8. A scuola di reparto – Con la settimana libera, Mazzarri avrà ancor più tempo per istruire i propri giocatori: reparto per reparto. Il tecnico è solito prendere da parte i gruppi di lavoro distinti (difesa, centrocampo e attacco) per indottrinarli su: movimenti, recuperi, scivolamenti, aiuti e soprattutto sugli avversari. Tradotto: dettagli su sé e martellamento sui «nemici».
9. Recuperare Cassano – Cassano e Mazzarri: la vicenda alla Samp fra i due è nota, ma FantAntonio ha fatto un’annata positiva all’Inter e a Mazzarri il giocatore di esperienza che possa entrare per svoltare la gara interessa. Resta da fargli capire che non sarà titolare ma Alternativa di Lusso: missione possibile.
10. Icardi alla Cavani – Con Mazzarri tutte le punte centrali sono andate in Paradiso: da Lucarelli a Livorno (29 gol) ad Amoruso a Reggio Calabria (17), da Rolando Bianchi (18) a Pazzini (Samp, 11 reti da gennaio a giugno) fino a Cavani, passato da 34 gol in 3 stagioni di Palermo a 78 gol in 3 stagioni di Napoli. Icardi dev’essere l’esplosivo al plastico di un arsenale che verrà ulteriormente rinforzato: la collettività deve esaltarlo, lui sotto la cura-Mazzarri (e con la chioccia-Milito) emergerà.