Inter-Spezia una partita dal sapore di vero inizio. Era solo la seconda partita di campionato ma, dopo la prestazione sicuramente non convincente di Lecce, gli uomini di Simone Inzaghi erano chiamati ad una risposta su chi i nerazzurri vogliono essere in questa stagione, davanti al proprio pubblico.
La sfida ai liguri fa finalmente sorridere di gusto il tecnico ex-Lazio. Lautaro e Lukaku si guardano, si cercano, si trovano, come in occasione della rete che sblocca la partita realizzata proprio dal Toro su sponda del belga. Tante le sponde fatte da Big Rom per aprire strada ai compagni, specie per l’argentino che gli gravita attorno per tutto il tempo raccogliendo ogni pallone gestito dal compagno di reparto e così la Lu-La torna a dare segnali al campionato. Dimarco e Dumfries sembra facciano gli attaccanti sempre in assistenza ai due davanti finiscono in fuorigioco diverse volte, forse troppe, ma l’atteggiamento è questo.
A centrocampo Barella in grande spolvero gioca a tutto tondo, recupera palla, da sempre un appoggio, imposta, si inserisce. E se Calhanoglu fa il Calhanoglu l’infortunio di Mkhitaryan preoccupa meno del previsto.
Una partita non da indicazioni precise, due neanche, ma l’atteggiamento sì. I nuovi entrati cattivi, furiosi, Gagliardini, Dzeko e Correa confezionano il 3 a 0 come a dire: “Ci siamo anche noi”. La stagione dei nerazzurri sarà lunghissima ma sapere che si può puntare anche sulle seconde linee può rendere tutto più semplice.
Giuseppe Bondi