Ieri il mondo del calcio è stato colpito da un altro lutto. Edson Arantes do Nascimento, più comunemente chiamato Pelè, è venuto a mancare all’età di 82 anni, dopo una lunga malattia.
Da molti considerato il giocatore più forte della storia del calcio, sicuramente tra i più forti. Protagonista con il Santos e con la Nazionale brasiliana, un giocatore capace di vincere quasi tutto, di segnare più di mille gol, di cambiare il concetto di calcio negli anni sessanta e settanta, un giocatore in grado di abbinare una tecnica superlativa ad una velocità mai vista fino ad allora.
Un piccolo rimpianto per i tifosi del calcio europeo è stato quello di non averlo mai visto in Europa. Un rimpianto, ancor più grande, non averlo visto in Italia, dove fu vicino ad arrivare.
Infatti, stando all’indiscrezione di Massimo Moratti di qualche tempo fa e oggi riportata da La Gazzetta dello Sport, Pelè avrebbe potuto vestire la maglia dell’Inter.
Pelè era stato vicino ad indossare la maglia dell’Inter
Il mondo del calcio, e non solo, piange per la dipartita di uno dei più grandi della storia del calcio, Pelè.
A ricordare l’ex attaccante verdeoro ci pensa questa mattina La Gazzetta dello Sport, ricordando le parole di Massimo Moratti di qualche tempo fa, quando disse che O Rey era stato a vestire la maglia dell’Inter.
“Quando ho letto del Milan sono rimasto sorpreso. Può essere, per carità, però di sicuro fu l’Inter il primo club europeo ad avere in mano quel campionissimo. Ricordo perfettamente che avevamo preso Pelé per la stagione 1958-59, lui era il ragazzino capace di stupire il mondo in Svezia, papà scattò subito e se lo assicurò, anticipando altre società interessate. Contratto regolare, firmato e solo da depositare“.
“Ma appena la cosa fu orecchiata in Brasile, la gente si scatenò contro i dirigenti. E allora come fai. Trovi un esagitato che davvero va ad aggredire il presidente del Santos. Non era più un affare calcistico ma un caso di coscienza e così papà stracciò quel contratto. A malincuore, dovette aderire alla richiesta del presidente del Santos: dall’altra parte del telefono c’era un uomo preoccupatissimo per la sua incolumità”.
“In età più matura tornammo alla carica ma o per via delle frontiere chiuse o per un altro motivo non si concretizzò. Insomma ci siamo sfiorati e Pelé ha seguito con attenzione l’Inter di quel periodo tanto che a un certo punto fece un elogio al nostro Mariolino Corso, definendolo l’unico italiano che avrebbe figurato degnamente nel suo Santos e nel suo Brasile. Mario è sempre stato giustamente orgoglioso di queste parole e anche tutti noi, che lo abbiamo eletto fra i nostri campioni più amati. Non a caso, Mario veniva chiamato il piede sinistro di Dio“.