Inter-Parma, una prestazione di squadra al limite dell’imbarazzante per i nerazzurri illuminata solamente dalla luce di un diamante grezzo: Kristjan Asllani.
Tanti lanci lunghi. Alcuni sbagliati, altri perfetti. Alcuni coraggiosi, altri disperati.
All’88′ si rende artefice di un lancio disperato dopo 50 minuti di svantaggio, lancio da cui poi nasce il pareggio di Lautaro Martinez. Al 110′ altro lancio millimetrico di oltre 50 metri dalla sua metà campo. Pallone a Dimarco da cui poi nasce il gol del vantaggio di Acerbi che permette all’Inter di qualificarsi ai quarti di Coppa Italia.
Asllani migliore in campo: adesso deve avere più spazio
Il classe 2002 mette il cappotto sulle spalle di una squadra infreddolita e la accompagna alla ormai (insperata) vittoria. Asllani parte piano, come del resto tutti i compagni, ma è tra gli unici a meritarsi un voto positivo in pagella.
L’ex Empoli ha il piede raffinato, un lancio elegante che si era già intravisto sul calcio piazzato che aveva portato al gol di Acerbi a Monza, poi annullato.
Asllani merita di giocare di più, solo così potrà affermarsi e prendere confidenza con il calcio ad alto livello. È un centrocampista ancora acerbo, imperfetto, basti vedere la carta d’identità, ma ha tutte le carte in regola per affermarsi all’Inter e scalare le gerarchie nerazzurre.
Asllani ha giocato la partita che tutti si aspettavano da lui: ha dimostrato di essere affidabile.
L’Inter torna ad avere un giovane di belle aspettative, con piede educato e idee: finalmente.