L’affare per portare Ishak Belfodil in nerazzurro è virtualmente concluso: c’è l’accordo per la metà del cartellino a 10 milioni più il prestito di Cassano e Silvestre. Ora manca solo il placet dei due giocatori coinvolti, poi si potrà procedere con le firme e Belfodil diventerà ufficialmente un giocatore dell’Inter. Ma che tipo di attaccante è e quanto può essere utile a Mazzarri il giovane algerino?
Nato a Mostaganem nel gennaio del 1992, Ishak Belfodil inizia la sua carriera di calciatore in una squadra di Parigi, l’OSC Elancourt. Dopo poco tempo, il Paris Sain-Germain si accorge di lui e decide di farlo crescere nel proprio settore giovanile. A causa di alcuni comportamenti non irreprensibili, Belfodil lascia la squadra della capitale e nel 2007, dopo un’altra stagione in un settore giovanile (stavolta il Boulogne-Billancourt) viene acquistato dal Clermont, squadra della seconda divisione francese.
Quell’anno grazie ai suoi gol con l’Under 16, con cui vince il campionato nazionale giovanile come capocannoniere, viene notato da top club stranieri come Manchester United e Chelsea, ma preferisce accettare l’offerta del Lione. Nella prima stagione (2008/09), Belfodil non esordisce in prima squadra. Lo fa l’anno seguente, in cui colleziona tre presenze nella Ligue 1 e una in Champions League, scendendo in campo nei preliminari contro l’Anderlecht.
Nel gennaio del 2012 Belfodil passa in prestito al Bologna (8 presenze e zero gol alla fine), che decide di non riscattarlo. E’ il Parma allora a cogliere l’occasione: Ghirardi trova l’accordo col Lione per l’acquisto definitivo al prezzo di 2,5 milioni più il 20% sul prezzo della prossima vendita (questo uno dei motivi dell’ipervalutazione dell’attaccante nella trattativa con l’Inter).
A Parma Belfodil riesce a ritagliarsi uno spazio considerevole, impressionando compagni e addetti ai lavori soprattutto tra dicembre e gennaio del 2012, quando chiude il girone d’andata con ben 6 gol. La concorrenza di Amauri e la crescita di Sansone, oltre agli effetti negativi della sua esagerata considerazione di sè, lo portano a chiudere il girone di ritorno con solo 2 gol in più.
I paragoni per lui si sprecano: le origini algerine lo avvicinano a Benzema, che ricorda anche per il fisico imponente, mentre il trascorso a Parma gli ha permesso di fregiarsi del titolo di “nuovo Adriano”. Certamente le qualità di Belfodil non si discutono: grande forza fisica e resistenza alla fatica, ma soprattutto notevole tecnica e dribbling palla al piede.
L’algerino ex Lione può infatti partire anche dall’esterno, a sinistra, per poi accentrarsi o servire i compagni in area di rigore. Le sue doti fisiche gli permettono di fare da punto di riferimento per la squadra, ma Belfodil è qualcosa di più del tipico attaccante boa. I suoi piedi sono assai raffinati vista l’altezza (1,91) e la sua velocità in progressione è travolgente.
I margini di miglioramento, in ogni caso, ci sono tutti: il suo carattere testardo e orgoglioso finora lo ha frenato dal punto di vista della continuità, ma Ishak deve risolvere anche alcune lacune tecniche come i movimenti laterali, la velocità di passaggio e la potenza del tiro.
Di sicuro la giovane età è dalla sua parte e l’Inter, se l’affare andrà in porto, metterà le mani su uno degli attaccanti più interessanti in circolazione.