Le parole dell’amministratore delegato nerazzurro, Beppe Marotta, sul molti temi legati al mondo Inter e non solo.
Prosegue il Festival dello Sport a Trento nel quale sono intervenuti molti personaggi celebri del mondo dello Sport e quest’oggi è stato il turno anche dell’AD dell’Inter, Giuseppe Marotta che ha risposto a moltissime domande sui nerazzurri e sul calcio italiano. Di seguito tutte le dichiarazioni del dirigente del club di Viale della Liberazione.
Sullo stato di forma altalenante dell’Inter: “Si diceva pazza Inter per sottolineare questi momenti altalenanti. Ma in queste stagioni c’è una tale compressione di appuntamenti tra club e nazionali che è normale vedere cali di tensione che vanno gestiti nel modo migliore. Qui ci deve pensare la società ma soprattutto lo staff tecnico, soprattutto i nuovi profili che emergono nel mondo del calcio che aiutano a vincere o perdere ma anche a creare un consuntivo che testimonia il valore della società”. L’AD dell’Inter ha raccontato anche un simpatico aneddoto sul suo arrivo in nerazzurro. Appena terminati i rapporti con la Juventus, Steven Zhang lo contattato subito e lui all’inizio pensava ad un scherzo, non avendo il suo numero di cellulare. Ha poi dovuto chiedere conferma ad Urbano Cairo, patron del Torino, per esserne certo.
Sul sorpasso del Milan in classifica: “Meglio cacciatore che lepre in questo momento.. A parte questo, sicuramente dobbiamo gestire un momento di stanchezza legata alla compressione di appuntamenti che si susseguono. Riteniamo però di avere una squadra competitiva e di qualità tale che Simone Inzaghi può gestirla come vuole. Tutti i giocatori sono utilizzabili senza rimpianti. Se è la migliore? Secondo me sì”. Marotta poi spiega che vincere lo Scudetto è per certi versi più complicato della Champions perché la paragona ad una corsa con molte tappe. In Champions invece dipende anche dal momento di forma degli avversari e dal sorteggio.
Sul calcio arabo: “Lo sport è qualcosa di universale, quindi è nel DNA dei popoli mondiali. Ci sta che nel corso della storia si verifichino episodi come questi: qualche anno fa i giocatori più avanti con gli anni, in prepensionamento andavano a fare esperienza in Cina. Poi per motivi che non conosco bene il fenomeno si è chiuso in breve tempo. Ora c’è questo fenomeno arabo, che ha portato vantaggi economici ai club europei”.
Marotta sul mercato: “Scamacca? Ha preferito l’Atalanta”
In seguito l’amministratore delegato dell’Inter ha parlato di calciomercato e di alcuni casi che hanno visto interessata da vicino la formazione nerazzurra. Su Gianluca Scamacca ammette che sia stato il giocatore a preferire la proposta dell’Atalanta nonostante anche l’Inter si fosse mossa per tempo con il suo agente. Un altro ex Sassuolo che l’Inter ha trattato in estate è Davide Frattesi ma in questo caso l’affare è andato a buon fine per i nerazzurri. Marotta ha svelato che gli ottimi rapporti con l’AD del Sassuolo Giovanni Carnevali sono stati fondamentali per la riuscita dei negoziati, oltre alla disponibilità del giocatore.
Su un possibile ritorno di Onana: “Il futuro non riesco a percepirlo, ma nel calcio ci sta tutto. Però i cavalli di ritorno a volte hanno reso bene a volte meno. Sicuramente è stata un’esperienza importante per lui e per noi, non ultima l’operazione compiuta economicamente”.
Su derby col Milan per Thuram: “La decisione importante è quella del calciatore, è stato lui il protagonista decidendo di venire all’Inter nonostante altre offerte. Il ruolo del papà, poi, ha influito. Però come Thuram ci sono altri casi, l’Inter è tornata appetibile”.
Sulla plusvalenza Pogba ai tempi della Juventus: “È stata un’operazione straordinaria; lo abbiamo venduto alla stessa società, è stato clamoroso. Mi lusinga ma sottolinea l’importanza del lavoro del team di allora. Ricordo Mino Raiola, il suo procuratore, che era una persona burbera ma molto professionale”.
Sui migliori colpi delle big europee: “Jude Bellingham al Real Madrid, giocatore fortissimo venduto a tanto e che rappresenta presente e futuro. Così come il rammarico è quello di non aver preso Erling Haaland quando era ragazzino, per questioni di budget non riuscimmo a prenderlo”.
Infine Marotta ha commentato il recente caso relativo alle scommesse prima di rispondere ad una serie di doppie scelte che gli sono state poste: “La scommessa è un vizio umano, che va combattuto sul piano etico. Il calciatore è uno sportivo particolare, che diventa ricco all’improvviso e non dedica tanto tempo all’attività agonistica. Gli spazi vuoti, che sono tanti, vanno riempiti con cose positive; i giovani vanno aiutati a crescere, la classe dirigenziale che siano club, associazioni o dirigenti, è mancata e manca ancora. Ho assistito al Totonero nel 1980, siamo nel 2023 e si ripetono ancora le stesse cose”.
Tra una vittoria contro la Juventus oppure contro il Milan sceglierebbe la prima anche se ritiene che un derby possa dare molto in termini mentali ad una squadra. Tra Massimiliano Allegri e Antonio Conte, Marotta non ha una vera e propria preferenza reputandoli entrambi due ottimi allenatore vincenti. La vittoria con Conte nel 2021 alla guida dell’Inter è stata però molto bella secondo il suo giudizio.
Sul cambio di CT in Nazionale: “Sono rimasto amareggiato dalla scelta di Mancini, non immaginavo ci abbandonasse perché pensavo potesse continuare nel suo percorso di gestione della Nazionale. Allo stesso tempo ho accolto con soddisfazione la scelta di Spalletti come CT, l’ho detto anche a Gabriele Gravina”.
Sui meriti di Spalletti per il lavoro nell’Inter: “Ho proposto il cambiamento perché era necessario in quel momento storico. Ma posso dire che il suo lavoro è stato propedeutico per l’arrivo dello Scudetto”.
La chiosa di Marotta è sulla sostenibilità nel mondo del calcio. Il dirigente interista ritiene non più valida l’equazione che maggiori spese portano alle vittorie e afferma che è importante non buttare via soldi come sta succedendo in questi anni all’Inter dove si sono riusciti a contenere i costi del monte ingaggi. Quest’ultimo è infatti pari al 2018 nonostante in questi 5 anni si sia alzato il tasso tecnico della rosa.