Ennesimo capitolo della telenovela Calciopoli. Dopo la rabbia (bianco)nera di chi ha visto sfumare definitivamente le possibilità di riappropriarsi dello scudetto 2006, ci ha pensato Diego Della Valle ad alimentare le polemiche, lanciando un nuovo attacco a Moratti.Uno sfogo patinato e lacrimevole che si è tradotto in un discutibile sermone su morale e reputazione.
Motivo dell’esplosione del presidente viola la presunta disparità di trattamento tra le due società nell’ambito del processo sportivo. Con la bile alle stelle, Della Valle si è detto rammaricato perché Moratti, con il suo comportamento accondiscendente e silenzioso, ha di fatto tradito ideali e valori condivisi da entrambi i club. Ha rimarcato con vigore che la sua Fiorentina ha pagato ingiustamente più degli altri. Quindi ha esortato il presidente nerazzurro a compiere un passo indietro e a sedersi intorno a un tavolo per fare finalmente chiarezza, senza nascondersi dietro a illustri scomparsi o a presunti cavilli legali.
La replica di Moratti non si è fatta attendere: non ci sarà nessun incontro, in quanto la querelle non ha modo di esistere. Saranno gli altri, al massimo, a dover giustificare certi comportamenti tenuti in passato, che hanno oggettivamente danneggiato l’Inter. Della Valle vorrebbe ridare tranquillità e fiducia ai tifosi, ma la sua uscita ha il sapore dell’ennesima provocazione senza senso, frutto di un interminabile delirio estivo che può avere come unico risultato quello di danneggiare l’immagine del nostro calcio.
Marcello Caccialanza