Lo scorso 10 luglio Leonardo ha annunciato le sue dimissioni da direttore sportivo del Paris Saint-Germain, squadra in cui aveva militato anche da calciatore nella stagione ’96/97. La decisione del brasiliano è maturata con ogni probabilità dopo i 14 mesi di squalifica inflittigli dalla Federcalcio francese: basandosi sulle immagini televisive, la Commissione disciplinare aveva sanzionato l’ex allenatore di Inter e Milan per la spallata rifilata all’arbitro Alexandre Castro nel tunnel dello stadio Parco dei Principi dopo l’1-1 rimediato dal club parigino contro il Valenciennes.
Il brasiliano, che già in primo grado era stato fermato per nove mesi (fino a febbraio 2014, ndr), si è visto aumentare la pena in appello. Il Psg, che aveva ricevuto anche tre punti di penalizzazione con la condizionale, si era appellato contro una “decisione infondata ed estremamente severa”. La prima sentenza, però, non solo è stata confermata nei fatti ma addirittura ingigantita nella sanzione. Da qui, la decisione di Leo di lasciare Parigi e il suo ingaggio da 2,5 milioni all’anno.
In parecchi hanno subito accostato le dimissioni di Leonardo a un suo probabile ritorno all’Inter in veste di dirigente. Un’associazione di idee forzata, visto che l’addio del brasiliano è dovuto ad altre questioni. Difficile dire ora quale sarà il suo futuro: un ritorno a Milano è tutt’altro che improbabile (vista i buonissimi rapporti con Moratti e la voglia di tornare a vivere nel capoluogo meneghino con la compagna Anna Billò), ma è presto per dire se ci saranno le condizioni per un ritorno in nerazzurro.
Dalle parti di corso Vittorio Emanuele manca sicuramente una figura come Leo. Al momento, però, ci sono troppe incognite: dal destino della proprietà (con la trattativa tra Thohir e Moratti che procede senza sosta) a quello di Branca e Ausilio, sotto esame dopo i risultati delle ultime due stagioni, ma finora sempre confermati dal presidente.
Il ritorno di Leo resta quindi una suggestione, ma chissà che in futuro…