“In quel momento mi sono sentito solo”, il nerazzurro si apre: tifosi commossi

Il top player dell’Inter si è raccontato a cuore aperto: le sue parole hanno emozionato tutto il popolo nerazzurro. 

L’Inter di Simone Inzaghi si prepara a fare ritorno  sul palcoscenico della Serie A. Dopo la sosta legata agli impegni delle nazionali, la squadra nerazzurra tornerà sotto i riflettori della massima serie per un big match. La formazione di Simone Inzaghi riprenderanno il discorso campionato domenica sera allo stadio Olimpico, in occasione del faccia a faccia con la Roma di Ivan Juric.  

Per l’insidiosa trasferta capitolina, l’Inter di Simone Inzaghi potrà tornare a contare su uno dei suoi pilastri portanti della rosa. Alla sfida contro la Roma, di fatto, prenderà parte anche Nicolò Barella. Il centrocampista classe 1997 ha messo alle spalle la fastidiosa distrazione al retto femorale della coscia destra, problema muscolare che lo ha obbligato a saltare le ultime gare dell’Inter e della Nazionale. Di recente, proprio Nicolò Barella si è raccontato a cuore aperto a Matteo Caccia, rilasciando una lunga e toccante intervista. 

Barella si racconta: le sue dichiarazioni emozionano i tifosi 

Nicolò Barella si è raccontato senza veli nel corso della chiacchierata sui canali social di Matteo Caccia. Il centrocampista dell’Inter ha svelato quello che è stato il suo momento di più grande difficoltà sin qui, nel quale si è sentito particolarmente solo. 

L’intervista integrale su Nicolò Barella uscirà il 17 ottobre, ma per creare hype sono stati svelati alcuni estratti: “Quando mi sono sentito solo? E’ successo nell’anno dello scudetto, quando tutti mi criticavano all’inizio della stagione dicendo che non ero il solito Barella. Preferisco essere antipatico che essere simpatico vendendo un’immagine in una maniera non vera”. 

Barella si racconta
Barella si apre e commuove i tifosi – (LaPresse) SpazioInter.it

Barella ha parlato anche del suo rapporto con la sconfitta: “Ho perso la finale dell’Europeo Under 19. Ho dovuto rinunciare a un Mondiale con le giovanili della Nazionale perché mi sono rotto una mano e i miei compagni sono arrivati terzi. Poi sono retrocesso col Cagliari, ho perso una finale di Champions League e perso una finale di Europa League: so cosa vuol dire perdere. Dall’altra parte, ho vinto scudetti, Coppa Italia, Supercoppa, Europeo… E’ più facile spiegare cosa vuol dire vincere perché vedi che sto esplodendo di gioia”. 

Barella ha poi ribadito: “Perdere non sai cosa può comportare dopo, magari un’estate brutta, e a me è successo. Ti porta a dire: ‘giocherò ancora una finale di Champions?’ Non mi piace perdere, l’avrei volute vincere tutte le finali che ho giocato, ma è uno stimolo per riprovarci l’anno successivo. La testa di molti non funziona così”. 

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