Prelevato lo scorso anno dal Brøndby e aggregato alla Primavera, è diventato in poco tempo un punto di riferimento della squadra di Bernazzani. Patrick Olsen, danese classe 1994, è un regista arretrato con spiccate doti tecniche e un’ottima visione di gioco. Può agire sia da vertice basso in un centrocampo a 3 sia da interno in una linea a 4. E’ stato leader di tutte le categorie della sua nazionale, ricoprendo anche il ruolo di capitano grazie al suo carisma e alla sua personalitá.
Walter Mazzarri lo ha voluto in ritiro per testarlo da vicino e valutarne l’eventuale conferma in prima squadra. Dopo aver impressionato tutti a Pinzolo ed essersi distinto anche nelle successive amichevoli, Patrick è subentrato ieri a Cambiasso nel secondo tempo della sfida contro la Juventus valida per il 7° ed 8° posto della Guinness International Champions Cup, dimostrando ancora una volta di meritare la considerazione del mister.
Giocate veloci, palla incollata al piede, passaggi semplici ma mai banali. Olsen si è comportato da vero playmaker, toccando tantissimi palloni e sprecandone davvero pochi. Qualcuno, per le sue potenzialità, lo ha addirittura avvicinato a quel Mateo Kovacic che tanto ha impressionato nel finale dello scorso campionato. Il numero 90 nerazzurro si è dimostrato freddissimo anche dagli undici metri, siglando il gol del provvisorio 5-5 e facendo capire di essersi già calato alla perfezione nell’universo nerazzurro quando ha zittito i fischi dei tifosi bianconeri.
In attesa di nuovi rinforzi, Olsen continuerà il suo percorso di crescita in prima squadra, poi toccherà a Mazzarri decidere se tenerlo in rosa o mandarlo a fare esperienza in una piazza con minori pressioni. Molto dipenderà dalle evoluzioni del mercato, ma i tifosi nerazzurri possono comunque stare tranquilli: con lui e Kovacic il centrocampo del futuro è in ottime mani.
Mirko Patera