Un puzzle incoerente e incompleto. I suoi pezzi, rimossi prontamente dalla scatola originaria e sparsi qua e là su un tavolo, sembrano non voler proprio combaciare l’uno con l’altro per dare vita ad una immagine finalmente ben definita. Appare così l’attuale calciomercato nerazzurro e, più in generale, il futuro della squadra di Mazzarri a poche ore dalla prima partita ufficiale della stagione contro il Cittadella.
La rosa a disposizione del tecnico toscano presenta delle evidenti lacune nella zona mediana del campo, dove servirebbe un acquisto di qualità e quantità da affiancare a Kovacic e Guarin, e sulle corsie laterali, lungo le quali non può certamente bastare l’innesto del giovanissimo Wallace, la cui affidabilità è ancora da testare.
Ogni giorno che passa e che ci separa dalla conclusione di questa sessione di mercato la storia sembra ripetersi attraverso costanti alquanto prevedibili: nella confusione creata dal numero di tessere da legare tra di loro ne viene scelta una con la speranza che possa finalmente essere quella giusta, si avvicina alle altre ma si scopre mestamente di essersi sbagliati, visto che i colori, la forma e il disegno non si abbinano alle tessere vicine. Proprio come in un puzzle.
E’ il caso di Mauricio Isla, prima pescato in modo deciso dalla margherita dei nomi accostati alla casacca nerazzurra, poi allontanatosi per le pretese della Vecchia Signora, poco convinta a privarsene prima di avere designato il suo sostituto e, infine, ritornato in auge negli ultimi roventi giorni di mercato. Lo stesso discorso lo si può intraprendere per Radja Nainggolan, rimasto per lungo tempo nel mirino della dirigenza interista, che ha abbandonato (almeno momentaneamente) la pista nel momento in cui il sogno è stato trascinato via dalle esigenze di bilancio.
Ci sono, poi, i rari casi in cui l’immagine raffigurata nella scatola sembra quasi coincidere in alcune sue parti con quella creata attraverso l’unione dei pezzi del nostro puzzle, seppure ancora sfocata e, appunto, incompleta. L’assenza di una visione d’insieme, però, spazza anche le poche certezze rimaste. Basti pensare all’attacco che, con gli innesti di Icardi e Belfodil e le riconferme di Milito e Palacio, appariva l’unico reparto ben assortito, capace di affrontare una stagione priva di coppe europee.
Contrariamente a questo, forse per la scarsa vena realizzativa dimostrata durante la preseason o forse per la voglia di regalare ai tifosi un grande colpo, nell’ultima settimana i nomi di Osvaldo e Eto’o hanno occupato le prime pagine dei quotidiani sportivi. Uno stato di necessità ha, invece, guidato la società nerazzurra nell’acquisto di Rolando in una zona del campo che sembrava coperta fino all’ennesimo stop di Chivu e Samuel.
Le iniziali speranze di costruire una rosa equilibrata da consegnare a Mazzarri sin dall’inizio del ritiro sono svanite, complice la situazione della società di Corso Vittorio Emanuele, in bilico tra Moratti e il tycoon indonesiano Thohir e impegnata proprio nella definizione di quell’affare che rappresenterà una svolta epocale nell’ambito della prestigiosa storia della Beneamata. I pezzi del nostro puzzle non possono di certo unirsi per magia, senza qualcuno che ne orchestri la congiunzione.
Le ultime settimane di calciomercato emetteranno presto il loro inesorabile verdetto, che verrà confermato o modificato nel corso del campionato, con la illusoria speranza che il futuro nerazzurro non sia simile ad uno di quei puzzle tridimensionali di 15.000 pezzi, ma a quelli semplici da montare adatti a bambini di 5 anni o poco più.