L’avvio della stagione nerazzurra è nato sotto i migliori auspici in virtù delle prestazioni della squadra di Mazzarri che, nelle prime uscite ufficiali, ha vinto e convinto, restituendo un pizzico di entusiasmo al popolo interista.
Chi però è ancora leggermente indietro nella crescita che sta caratterizzando la nuova gestione è il gioiellino croato Mateo Kovacic che, dopo un problema fisico nel ritiro di Pinzolo che ha compromesso gran parte della sua preparazione, ha spaventato tutti i tifosi nerazzurri nell’ultima trasferta di Catania quando, a causa di reiterati colpi subiti, ha dovuto lasciare il campo poco prima della fine del primo tempo.
Fortunatamente, però, si è trattato solo di una forte botta alla schiena per l’ex Dinamo Zagabria che, superati i controlli da parte dello staff medico nerazzurro (in cui non sono state evidenziate complicazioni), ha potuto tranquillamente rispondere alla chiamata della nazionale croata per la partita contro la Serbia in programma venerdì e valida per le qualificazioni ai Mondiali 2014.
Allarme rientrato dunque per Mateo, che tornerà a disposizione di Walter Mazzarri già a metà settimana per preparare al meglio l’affascinante e attesissima sfida di sabato 14 contro la Juventus. Qualche dubbio sulla sua condizione fisica, però, permane ancora: molto probabilmente i troppi giorni di inattività forzata nel mese di agosto, quando i suoi compagni aumentavano drasticamente i giri del motore e assimilavano nel dettaglio le idee del nuovo tecnico, hanno provocato un gap atletico-psicologicorispetto al resto della squadra, apparsa già molto determinata e tirata a lucido.
Spetterà ovviamente a Mazzarri, che più volte l’ha elogiato davanti alle telecamere ammettendo di volerlo trasformare nel valore aggiunto di questa Inter (così come fu per Hamsik ai tempi di Napoli), portarlo gradatamente al top della forma mentale e fisica, per permettergli di far emergere tutte le qualità che si sono già intrviste durante la seconda parte della scorsa stagione.
Tuttavia non va dimenticato che si tratta di un ragazzo classe ’94 arrivato in Italia solo otto mesi fa e smanioso, come ogni giovanissimo atleta, di raccogliere il massimo nella sua ancora lunghissima carriera professionale; questo Mazzarri lo sa molto bene e nonostante il grande momento di forma di Ricky Alvarez e l’importanza di Fredy Guarin, troverà la giusta formula per far coesistere tutta la qualità che l’Inter dispone in organico ed elevare i giocatori più talentuosi e carismatici ad autentici leader della squadra.