Dopo le accuse degli ultimi giorni e la squalifica arrivata questa mattina da parte del Giudice Sportivo per cori e manifestazioni di stampo razzista nei confronti di due giocatori della Juventus (Pogba e Asamoah, ndr), Franco Caravita, storico leader della Curva Nord, ha parlato ai microfoni di Panorama per spiegare la posizione del tifo organizzato nerazzurro. Ecco le sue parole:
La curva dell’Inter è stata squalificata, ci sono stati cori razzisti contro la Juventus?
“Assolutamente no, non mi sono accorto di nessun coro, c’è stata una bolgia assurda dal primo all’ultimo minuto. E’ una questione che non esiste ma ormai i padroni del calcio decidono per tutti. E’ l’Osservatorio, che spesso gestisce e guarda le cose da un punto di vista troppo personale e non da quello che avverte la gente all’interno dello stadio”.
Più volte la curva dell’Inter è stata accusata di razzismo, tutte illazioni?
“Ma quale razzismo? Tante curve fanno i ‘buu’ razzisti per lanciare un messaggio, per farsi riconoscere. Non è il nostro caso, allo stadio e in curva Nord abbiamo anche un sacco di ragazzi di colore con cui facciamo anche le trasferte. Questa polemica e questa decisione non hanno senso d’esistere”.
Eppure la Curva Nord…
“Ma di cosa stiamo parlando? Vogliono fare credere che si diventa razzisti in Curva, ma la realtà è che l’unico razzismo lo vedi nella vita di tutti i giorni e nell’ipocrisia delle persone”.
Come valuti questa tolleranza zero?
“Ormai non saprei neanche più cosa dire, chi guarda dall’alto decide per tutti e fa giustizia a modo suo”.
Ieri è stato il giorno del video della rissa durante Inter -Juventus, cosa è successo?
“Dalla Curva, dico la verità, non mi sono accorto di niente. Non ho capito cosa è successo esattamente e non ho visto il video. Non so neanche dire chi fossero i protagonisti, se persone della Curva o meno. In Nord ci sono persone di tutti i tipi, non solamente Ultras”.
Sembra che i protagonisti degli scontri arrivassero comunque dalla Curva Nord…
“E chi lo dice? La curva Nord è enorme, dentro ci sono tantissime persone, tante anche che non fanno parte dell’organizzazione e mentalità della Curva, che non hanno niente a che fare con noi e che non conosciamo neppure”.