Sentendo aria di pericolo, sembra che Piero Ausilio voglia anticipare le mosse di Braida e sia volato in Brasile per chiudere la trattativa che potrebbe portare Juan Jesus ad Appiano Gentile. Per il calciatore carioca classe ’91, la dirigenza nerazzurra è disposta a mettere sul piatto della bilancia circa 3,5 milioni di euro, cifra che l’Internacional di Porto Alegre (detentore del 65% del cartellino) ritiene insufficiente. Il club brasiliano ne pretende almeno 4 e pare che il Milan sia disposto ad accontentare le richieste.
Secondo il quotidiano UOL, l’offerta dei rossoneri esiste e questo farebbe forte il presidente Giovanni Luigi, che ha dichiarato: “Vediamo cosa accadrà, non ci sono particolari novità. Prenderò una decisione valutando il complesso della trattativa“. Il giovane e forte difensore verdeoro si trova attualmente in vacanza ai Caraibi, ma è impossibile che torni a giocare con il suo club, visto che i rapporti con dirigenti ed allenatore sono più che freddi. Questo aspetto può essere fondamentale affinché si chiuda per meno di 4 milioni di euro, ma bisogna stare attenti ad eventuali altri inserimenti. In ogni caso la distanza non è incolmabile e il giocatore si è già promesso all’Inter.
Intanto Edu Vargas, altro obiettivo nerazzurro, ha realizzato una doppietta e ha dato spettacolo nella finale di ritorno di Copa Sudamericana, vinta per 3 a 0 dall’Universidad de Chile sulla LDU Quito. In particolare, l’azione del terzo gol ha lasciato il pubblico senza fiato: la punta cilena ha preso palla sulla trequarti avversaria, ha scartato tutta la difesa peruviana ed ha superato il portiere con un delizioso esterno destro. In virtù di queste due reti “il nuovo Sanchez” ha stabilito il nuovo record di marcature nell’Europa League d’oltreoceano, realizzando 11 reti in 12 match disputati. Con questi numeri, la sua velocità e soprattutto l’intelligenza dei suoi movimenti, ci si chiede se non convenga spendere 10-12 milioni per il nuovo astro nascente del calcio internazionale, prima che il Napoli di De Laurentiis si decida a portarlo sotto il Vesuvio.
Francesco Carini