Belfodil: “In attacco siamo in tanti, è difficile trovare spazio. Il Ramadan ha influito tanto, ma…”

Ishak BelfodilIn estate è arrivato all’Inter dal Parma dopo una stagione in terra ducale dove ha dimostrato di poter diventare un grande attaccante, ma Ishak Belfodil, in questo inizio di campionato, non è ancora riuscito a ritagliarsi uno spazio importante nello scacchiere di Mazzarri. Il franco-algerino ha infatti totalizzato fin qui appena 3 presenze, di cui una soltanto da titolare, quella di domenica scorsa a Trieste contro il Cagliari. Contro i sardi non è arrivato il gol, ma l’ex Parma e Bologna ha comunque disputato una buona partita. Sabato sera a San Siro arriverà la Roma di Rudi Garcia e, prima della sfida contro i giallorossi, Belfodil ha rilasciato un’interessante intervista sulle pagine di Tuttosport in cui tratta diversi argomenti.

Proprio ai capitolini, nella passata stagione, Ishak aveva siglato una pregevole rete nel 3-2 a favore dei ducali: “L’anno scorso ho fatto gol ai giallorossi, ma loro avevano una formazione ben diversa. La Roma oggi è una bellissima squadra che gioca bene a calcio. Inoltre conosco bene Garcia. In Francia ha sempre fatto bene in tutti i club in cui è stato, sapevo che avrebbe fatto bene anche in Italia, ma non pensavo così in fretta in una piazza complicata come quella della Roma”.

L’inizio scoppiettante dell’Inter ha sorpreso un po’ tutti, ma non Belfodil: “Io non sono sorpreso dalla nostra partenza, piuttosto lo ero la scorsa stagione, quando vedevo l’Inter a metà classifica. Adesso abbiamo rimesso le cose a posto, ma la strada è lunga. È difficile trovare spazio soprattutto perché ci sono poche partite e in attacco siamo in cinque per pochi posti.

L’attaccante classe 1992 in estate, come di consuetudine, ha osservato il Ramadan. Questo ha certamente influito sulla sua preparazione: “Sì, ha pesato così come nelle stagioni scorse. Non voglio usarlo come scusa se quest’anno va meno bene. Anche a Parma ho avuto difficoltà nelle prime settimane, ma poi mi sono ripreso. Se faccio fatica, non mi metto in testa che la colpa sia del Ramadan: per me è più importante del calcio. La religione mi aiuta quotidianamente per avere equilibrio, se tutto va bene, non mi monto la testa o faccio il fenomeno, se tutto va male, non mi abbatto e rimango sereno”.

Prima Pioli a Bologna, poi Donadoni a Parma e adesso Mazzarri all’Inter. Ecco cosa pensa Belfodil dei tre allenatori: “A Bologna ero più giovane e appena sbarcato in Italia, quando difendevo non ero mai al posto giusto, sul piano della tattica, da zero a dieci, ero tre. Pioli si giocava la salvezza e ha preferito non correre rischi. Poi a Parma ho trovato un allenatore che mi capiva e sapeva aiutarmi. È anche merito di Donadoni se sono arrivato all’Inter. Se l’avessi ascoltato di più, sarei potuto crescere e migliorare maggiormente. Adesso con Mazzarri si lavora molto, non lascia niente al caso, controlla e cura ogni dettaglio. Il mister è molto presente e scrupoloso. A un attaccante chiede molto sacrificio, poi però urla di buttarla dentro. I suoi attaccanti hanno sempre segnato tanto, speriamo accada la stessa cosa qua all’Inter”.

Il numero 7 nerazzurro ha il fisico da prima punta, ma tecnica e spirito di sacrificio gli permettono di occupare anche altre posizioni: “Quando gioco da prima punta, cerco il gol. Quando faccio la spalla o l’attaccante esterno, mi allontano dall’area, cerco più l’assist e perdo di vista la porta. È come se mi sentissi attaccante solo quando gioco da centravanti”. Infine, un pensiero al mondiale: “Ho giocato con le giovanili della Francia, ma poi ho scelto io di difendere i colori dell’Algeria: andare in Brasile sarebbe un sogno. Speriamo di battere il Burkina Faso nello spareggio: sulla carta siamo favoriti”. 

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