Le sette meraviglie di Roma

Christian RecalcatiSette su sette. Che squadra, che organizzazione, che grinta, che allenatore. Sconfitta pesante per i nostri idoli, uno 0-3 che mette in risalto tante lacune che le prime sei gare avevano nascosto agli occhi di tanti tifosi, opinionisti e giornalisti che urlavano al miracolo chiamato Mazzarri. “Ha consacrato a leader Alvarez e fatto crescere Jonathan, ha dato una vera e propria impronta alla squadra, è il miglior allenatore italiano, è il vero TOP PLAYER”, tante dichiarazioni virgolettate che sono state, a mio avviso, cancellate dalla gara del Meazza, dove Garcia ha dato una vera e propria lezione di calcio a WM, bravo ma non privo di colpe.

So già cosa state pensando, che gli uomini sono quelli, che più di così non può fare, ed invece no! Un allenatore si adatta ai giocatori che gli sono stati messi a disposizione. Se il suo modulo, per una, due, tre partite non può dare frutti, lo si può tranquillamente cambiare, come ha fatto ieri, ma solo dopo essere stato sotto.

Un “coach” molto caro ed osannato a Milano, Josè Mourinho, dopo aver capito e testato che il suo schema non portava a nulla, si è affidato al solido e conosciuto (dalla squadra) “rombo del Mancio”. La difesa a 3 con Campagnaro o il miglior Samuel può essere schierata sempre, ma in gare dove viene a mancare uno dei pilastri della stessa, la si può tranquillamente cambiare ed affidarsi ad un reparto a quattro che volendo può diventare a 5, con l’inserimento di un centrale di centrocampo, in fase di non possesso palla. Ieri il tecnico giallorosso faceva arretrare De Rossi, un fuoriclasse, ogni volta che i nerazzurri attaccavano, alzando, davanti a De Sanctis, un vero e proprio muro.

Questo l’errore che imputo al nostro tecnico. Ci sono calciatori che il nerazzurro le devono vedere solo in TV ed altri che invece dovrebbero giocare sempre, invece succede l’opposto. Nessuna crocifissione o principio di crisi, come sicuramente scriveranno in settimana, ma qualche cosa si poteva fare per contrastare una squadra che, a questo punto, dopo 7 vittorie in 7 partite, può seriamente candidarsi quale “sorpresa”, ed ambire ad un inaspettato primo posto finale.

Mazzarri parlerà alla squadra dopo il break imposto dalle nazionali, ma spero, mi auguro e sogno, di ripartire da una punta vera in quel di Torino, perché Alvarez e Palacio non sono uomini da 16 metri, si adattano, lo stanno facendo molto bene, ma Milito o Icardi…

L’Olimpico di Torino è alle porte!

Christian Recalcati

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