Fabio Cannavaro ha risposto sulle pagine de La Gazzetta dello Sport a diverse domande riguardanti il nostro calcio. L’ex difensore di Parma, Inter e Juventus vive a Dubai, Emirati Arabi, dove fa il vice allenatore dell’Al-Ahli.
Il dato sulla depressione è forse il più impressionante: il 58% dei calciatori pensa sia un problema, il 24% è stato depresso.
“Non mi stupisce, smettere da un giorno all’altro è dura. Io sono stato fortunato perché ho iniziato subito a fare altro”.
Ma lo sport allora è una malattia?
“Per me no, un anti-stress. Ho sempre dormito bene, anche prima della finale 2006”.
Va bene, ora il razzismo. In campo, tra un cross e l’altro, volano insulti?
“Non è razzismo, è stupidità. Mi hanno chiamato terrone mille volte e una volta Thuram mi disse: ‘Tranquillo Fabio, oggi insultano più me che te’. Giocavamo a Verona”.
I cori anti-Balotelli allora che cosa sono? Razzismo o stupidità?
“Paura, forse rispetto. Lui ha un atteggiamento che non piace, poi è forte e gli avversari hanno paura di lui. Per questo lo stuzzicano”.
Come può esserci Mario tra i più sottovalutati della A?
“Nelle squadre migliori di A oggi sono titolari calciatori che ai miei tempi non sarebbero andati in panchina”.
Ok, capito. Ora l’omosessualità: un calciatore dichiaratamente gay sarebbe…
“Abbastanza tranquillo in spogliatoio, ma avrebbe problemi fuori. Per le curve, ad esempio, sarebbe un bersaglio gigante”.
Mai avuto un compagno omosessuale?
“Mai”.
Per le ultime domande torniamo in campo. Chiellini è stato votato “difensore più duro della A”. Per chi vota il difensore più forte del 2006?
“Giorgio è il più deciso, si è rotto il setto nasale chissà quante volte. Ma se più duro significa più forte, Barzagli”.
E il miglior allenatore? I 50 hanno votato Conte, Montella e Allegri.
“Perché sono quelli che vincono di più”.
Manca la dichiarazione di voto.
“Ventura. Le sue squadre possono giocare bene o male, ma vedi sempre le sue idee”.