Dopo il passaggio di consegne tra Moratti e Thohir, ufficializzato nel pomeriggio di martedì, si prospettano profondi cambiamenti all’interno dell’organigramma nerazzurro. Mentre a livello societario – in attesa di sapere chi sarà il presidente – sono stati già fissati i primi paletti (con un CdA ridotto a 8 membri, tre per Moratti e cinque per Thohir), permangono maggiori dubbi in merito alle figure dirigenziali che faranno parte della nuova era indonesiana.
Decisiva a tal proposito potrebbe essere la sospensione, stabilita a inizio settimana dal Tribunale amministrativo di Parigi, della squalifica di Leonardo, bloccato fino al 30 giugno 2014 per aver strattonato l’arbitro Alexandre Castro, dopo la partita di campionato del 5 maggio scorso pareggiata in casa dal Paris Saint-Germain contro il Valenciennes.
Secondo quanto sostenuto dalla sua difesa, il direttore sportivo brasiliano non era in possesso di patentino della Federcalcio francese e quindi non poteva essere punito da organismi disciplinari della stessa. Neanche a farlo apposta, la notizia di questa assoluzione, anche se non definitiva, arriva in coincidenza con l’ufficialità dell’approdo in nerazzurro di Erick Thohir, che nutre grande stima nei confronti dell’ex allenatore di Inter e Milan.
Per questo, visti anche gli ottimi rapporti con Massimo Moratti, resta valida l’ipotesi di un ritorno di Leonardo all’Inter nelle vesti di direttore sportivo: a farne le spese potrebbe essere Marco Branca, con Piero Ausilio che invece dovrebbe essere confermato. Una volta sistemate le questioni societarie, il magnate indonesiano potrebbe intensificare i contatti con Leo che, dal canto suo, non ha mai nascosto il desiderio di tornare a Milano: “Sono tornato al Psg perchè ero andato via troppo presto. Lo stesso può succedere all’Inter. Non ho mai parlato con Thohir, ma con Moratti ho contatti continui”.
Una figura esperta e carismatica come la sua, aiuterebbe sicuramente il club a diffondere il marchio nerazzurro nel mondo e rappresenterebbe una garanzia per le ambizioni del tycoon di Giacarta. Per un’Inter sempre più internazionale.
Filippo Mauro