Domenica pomeriggio, allo Stadio Friuli, andrà in scena Udinese-Inter, gara valevole per la undicesima giornata di Serie A. Da una parte la ferrea volontà di rimettersi in carreggiata, dall’altra la speranza di trovare continuità di risultati dopo la recente vittoria contro il Sassuolo. Un intrigante confronto tra due compagini in cerca di equilibrio e stabilità, ma soprattutto tra due degli allenatori più navigati ed esperti del nostro campionato: Mazzarri e Guidolin.
Il tecnico veneto ha parlato, come di consuetudine, alla vigilia del match, analizzando le diverse sfaccettature dell’ormai prossimo impegno contro i nerazzurri.
Parole al miele per il collega che, da quest’anno, siede sulla panchina della Beneamata: “Stimo Mazzarri e ho sempre detto che è uno dei migliori. L’unita di intenti, la caparbietà, la propositività e l’attenzione sono le maggiori peculiarità delle sue squadre. Ha un gruppo di ottima qualità e, quindi, farà bene senz’altro“.
Sarà tra i protagonisti della partita Handanovic, infortunatosi contro l’Atalanta, ma presente nella lista dei convocati: “Samir è nella rosa dei cinque migliori portieri d’Europa. Ha avuto una crescita esponenziale e oggi è un grande nel suo ruolo, ma questo lo sappiamo tutti. L’Inter, però, ha sostituti all’altezza nel caso non dovesse giocare”.
Tante assenze tra i nerazzurri. Ad essere maggiormente colpito è il reparto avanzato, orfano di Milito Belfodil e Icardi, ma l’Udinese non parte comunque con i favori del pronostico secondo Guidolin: “Il numero dei giocatori che mancano è un indizio ulteriore della forza della squadra”.
L’allenatore friulano non si sbilancia, poi, sulla formazione che schiererà in campo: “Lazzari è disponibile, mentre Basta non lo è. Pereyra, invece, sta crescendo, sa cambiare ritmo, andare senza palla e saltare l’uomo. E’ nelle sue capacità e deve insistere. Sugli altri che giocheranno non dico altro, perchè dovrò fare le mie valutazioni con calma”.
Sulle critiche ingenerose rivolte a Lazzari in questo primo scorcio di campionato, il tecnico di Castelfranco Veneto si pronuncia condannando la crociata contro il giocatore bianconero e, più in generale, la cultura calcistica del Bel Paese: “Questa situazione mi disturba parecchio dal punto di vista umano. Non sono belli i pregiudizi, sembra che alcune persone provino gusto a criticare. All’estero i giocatori sono degli eroi: quando si alza qualcuno dalla panchina e quando esce dal campo viene accolto sempre da un boato. Mi sembrava che, a Udine, fosse diverso e, invece, vedo le stesse cose che succedono altrove. Ho capito con il tempo che anche qui siamo in Italia”.