Bastano a malapena le dita di una mano per contare i nomi dei canterani nerazzurri che attualmente giocano col Livorno. Conoscendo le difficoltà del campionato nostrano, l’Inter ha individuato nella società toscana il luogo ideale dove mandare i suoi giovani: farli crescere, diventare “grandi”, per poi tornare a Milano da giocatori pronti per il grande salto, questo è l’obiettivo. E’ il destino di ragazzi diversi, accomunati da un grande talento e dal fatto di essere cresciuti nel vivaio interista: Bardi, portiere, Mbaye, difensore, Duncan e Benassi, centrocampisti. Giovani promesse, chi più chi meno, che nel loro futuro hanno l’Inter, come l’Inter ha loro nel futuro, prossimo, visto che questa sera i toscani saranno di scena a San Siro.
Per questi giovani non sarà sicuramente una partita come le altre. Sfidare la squadra dove si è cresciuti non è facile, ancora di più se questa si chiama Inter. Il peso delle emozioni e della pressione potrebbe sopraffare i cuori meno freddi, ma c’è anche chi potrebbe cogliere l’occasione come una chance per mettersi in mostra davanti a Mazzarri e ai propri futuri tifosi. Del resto in molti – di sicuro Bardi, Mbaye e Duncan – sono quasi certi di tornare un giorno a Milano, dove potranno giocare finalmente con i colori nerazzurri.
Stasera i canterani interisti scenderanno in campo a San Siro, ma per alcuni di loro non sarà la prima volta: Benassi nella scorsa stagione ha calcato diverse volte il palcoscenico della Scala del calcio per sopperire all’emergenza causata dai tanti infortuni; anche Mbaye e Duncan hanno giocato un paio di partite a Milano, mentre per Bardi sarà un’emozione nuova, lui che un giorno potrebbe difendere i pali della porta nerazzurra. Il tempo per abituarsi ci sarà in futuro, stasera si tratterà solo di un assaggio.
Le parole di Thohir sui giovani del resto fanno ben sperare la truppa toscana. Se è vero che il nuovo azionista di maggioranza ha ripetuto più volte che intende costruire “un mix di freschezza e esperienza“, la fonte della giovinezza per la rosa interista oggi si chiama Livorno. Il lavoro degli scout e degli allenatori del settore giovanile ha permesso di accumulare un buon tesoretto di talenti. L’imperativo è non sprecarlo, ma usarlo per migliorare la qualità della squadra evitando di spendere grosse cifre sul mercato. Una mossa anche imprenditoriale, oltre che intelligente dal punto di vista sportivo.
Intanto stasera si gioca e i canterani dovranno stupire, ma non troppo.