Con i due gol rifilati al Livorno nell’ultimo turno di campionato disputato a San Siro, la nuova Inter di Mazzarri ha fatto un altro salto in avanti riconfermando di avere il miglior attacco del massimo campionato con 29 reti all’attivo. Un dato inaspettato alla vigilia e che acquista maggiore enfasi se si considera che l’attacco da record (raggiunte l’Inter di Simoni e quella del Inter del Triplete di Mou, ndr) premia una squadra “spuntata” che ha dovuto attrezzarsi per sopperire all’assenza forzata dei suoi attaccanti.
Con Milito lungodegente, Icardi operato d’ernia, Belfodil promettente incompiuto e inseperto (assente in due partite a causa di un’espulsione del tutto puerile e gratuita, ndr), i nerazzurri hanno dovuto fare di necessità virtù, poggiando tutto il peso offensivo sulle spalle del Trenza Palacio e individuando soluzioni che potessero bypassare il reparto offensivo. Il risultato è andato oltre le aspettative e ben presto gli uomini di Mazzarri si sono trasformati in una vera e propria cooperativa del gol.
Undici i calciatori interisti andati a segno finora, con Palacio, manco a dirlo, a guidare il gruppone (7 reti più 3 assist per lui, ndr), seguito dal redivivo Alvarez con 4 marcature, la sorpresa nipponica Nagatomo con 3 reti, il terzetto composto da Icardi, Jonathan ed il Principe Milito con 2 segnature, Guarin, Rolando, Ranocchia e Taider con 1 rete a testa. Se a tali numeri si aggiungono le 3 autoreti a favore procurate si ottiene un dato esaltante che testimonia quanto l’incisività offensiva sia inversamente proporzionale non solo agli attaccanti schierati ma, anche, agli attaccanti a disposizione.
Del resto, Mazzarri fin dalle prime battute ha posto l’accento sull’applicazione e, soprattutto, sull’atteggiamento e la sua squadra sembra seguire le sue direttive con rigore e sagacia. La partecipazione collettiva alla manovra è diventata sempre più regolare e sistematica, il gioco in profondità ed in verticale sempre più fluidi e lo sfogo sugli esterni sempre più redditizio.
Adesso, complice un pacchetto avanzato quantitativamente risicato e ridotto all’osso, è lecito attendersi ancora qualcosa in più sia a livello individuale che a livello di esecuzione dei meccanismi di inserimento. Belfodil è chiamato a fornire risposte maggiormente incoraggianti, non soltanto a livello tecnico ma anche di tenuta mentale, mentre alcuni centrocampisti (soprattutto quelli schierati da interni o da riferimento avanzato come Guarin, Taider e Kovacic) devono aumentare la propria presenza e incisività negli ultimi 20 metri avversari.