L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport riporta un interessante retroscena sulla trattativa imbastita da Thohir e Moratti per la cessione dell’Inter e sul peso effettivo che ormai l’ex presidente nerazzurro avrà nelle future decisioni societarie.
Una trattativa difficile, un gioco complicato di pesi e contrappesi che, alla fine dei conti, regala a Moratti un peso specifico nell’organigramma societario di gran lunga superiore a quel 29,5% che lo relega a socio di minoranza.
Con l’accordo stipulato tra Thohir e Moratti finisce la gestione patriarcale in casa Inter ed inizia quella duale: la International Sports Capital e lo stesso ex patron nerzzurro dall’altra. Moratti infatti è riuscito a conservare una serie di diritti di veto per le operazioni che comportano mutamenti non secondari, a ogni livello, della vita nerazzurra.
Afferma “La Gazzetta dello Sport”: “Serve il 90% dei consensi – quindi l’avallo dei Moratti – per deliberare aumenti di capitale, cessione di beni della società o trasferimenti di rami d’azienda, cambio di denominazione o di sede sociale. Stesso quorum, che tra due anni scenderà all’82%, è necessario per dare il via a emissioni di obbligazioni o altri strumenti finanziari, a fusioni, scissioni o trasformazioni che coinvolgono la società. Ma le novità più succose dello statuto sono contemplate all’articolo 10, relativo all’amministrazione, e in particolare al comma 5, che mette i paletti al cda. Le deliberazioni, di norma, vengono assunte a maggioranza semplice. Tuttavia serve il sì di sette membri su otto, quindi anche dei morattiani, su alcune questioni-chiave. Innanzitutto, il calciomercato: per operazioni di qualsiasi tipo (acquisti definitivi, comproprietà o prestiti ma anche, in teoria, rescissioni) che comportano per l’Inter un esborso superiore a 20 milioni di euro gli indonesiani non possono decidere in autonomia; come pure per contratti con calciatori, allenatori o altro personale che prevedono un ingaggio di oltre 10 milioni lordi. Vale lo stesso nel caso di «qualsiasi decisione significativa» relativa al progetto di costruzione di un nuovo stadio e a Inter Campus”.
E non è finita ancora: Moratti potrà porre il veto sulla cessione del club per i prossimi tre anni, con gli indonesiani che non potranno dunque scendere sotto il 70%. Disimpegno? No, grazie…