La lunga intervista concessa da Ranieri a Sky Sport, prosegue con alcune considerazioni sul momento particolare che ha vissuto Milito, tornato al gol nell’ultima partita dell’anno dopo un’astinenza che, in campionato, durava dal 24 settembre: “Ho sempre creduto in Diego – spiega il tecnico – non tanto per una questione di rispetto quanto per le cose che fa in campo, per quanto corre. E’ uno che vuole reagire sempre, che lotta anche contro la sfortuna, che mette in pratica quello che dico. Primo o poi deve tornare ‘Principe’. Quando vedi un giocatore che non molla mai devi inevitabilmente credere in lui”.
Le difficoltà palesate in fase realizzativa dall’attacco nerazzurro sono dovute anche alla mancanza di un punto di riferimento come Samuel Eto’o, partito la scorsa estate da Milano per trasferirsi nella Russian Premier League. In molti sostengono che se Ranieri fosse stato da inizio anno sulla panchina dell’Inter, il camerunense sarebbe potuto rimanere nonostante l’offerta faraonica dell’Anzhi: “Questo non lo so – risponde il mister – ma credo che Eto’o mi rispetti perchè io lo volevo quando non era nessuno, quando non era conosciuto. Poi lo rivolevo alla Juventus, e l’ha dichiarato lui perchè se no io non l’avrei mai detto. Lui sui ricorda di tutte queste cose e mi piace pensare che se fossi arrivato prima sarebbe rimasto con noi, ma è solo bello pensarlo”.
Per ritrovare la pericolosità di un tempo, sarà fondamentale il completo recupero di Wesley Sneijder e Diego Forlan: “Io credo che saranno il bello e il difficile perchè senza di loro abbiamo costruito una squadra che forse a volte non è bella, ma che è dura a morire, lotta palla su palla, ed è compatta. Loro possono aggiungere qualità enormi e io sono convinto di farcela, ma ci devono credere anche loro per cambiare il volto della squadra in positivo perchè altrimenti poi ci facciamo male da soli”.
Tra una settimana riaprirà anche il mercato: “Ne parlo spesso con Branca, Ausilio e con il presidente. Loro conoscono la mia idea; vediamo cosa si potrà fare, ma non mi piace il prendere per prendere. Quello che sta facendo il presidente, cioè investire sui giovani, è giusto. La crisi economica c’è, è inutile nascondersi, quindi la cosa importante è non sbagliare gli acquisti, anche se saranno pochi, ma devono essere quelli giusti”.
Grazie a sei vittorie nelle ultime sette partite di campionato, l’Inter è risalita fino al quinto posto ma, per colpa di un avvio disastroso, la vetta è ancora lontana: “Dobbiamo fare di più, l’Inter merita altre posizioni, deve lottare con Milan, Juventus e Udinese. Verificheremo a gennaio se riprendiamo da dove abbiamo lasciato. La scommessa per l’anno nuovo è fare bene e recuperare ancora punti alle squadra che ci stanno davanti. Voglio un’Inter protagonista“.