Il pareggio casalingo di domenica sera contro il Parma, oltre all’amaro in bocca per l’ennesima occasione sprecata dopo i mezzi passi falsi contro Bologna e Sampdoria, ha portato in dote parecchi dubbi sul reparto difensivo. Quest’ultimo, infatti, dopo un avvio di campionato che lasciava ben sperare i tifosi nerazzurri, ha iniziato a traballare spaventosamente, soprattutto dopo l’infortunio di Campagnaro, la cui assenza prolungata dai campi di gioco è costata la bellezza di nove gol presi in sei partite.
Ora che il centrale argentino ex Napoli è tornato a disposizione, però, la situazione non sembra essere cambiata, come dimostrano i cinque gol subiti in tre partite contro avversari del calibro di Bologna, Sampdoria e Parma. Contro i liguri, nonostante un possesso palla nettamente inferiore, gli uomini di Mazzarri sono stati abili a non concedere molte occasioni ai propri avversari, tanto che, il gol del pareggio è arrivato a tempo scaduto su un tiro dalla distanza. Diverso il discorso relativo al match contro il Parma, dove la squadra è apparsa spesso in balia delle trame offensive dei ducali, che non hanno dato mai punti di riferimento ai tre centrali nerazzurri.
In difficoltà soprattutto Juan Jesus e Ranocchia: l’ex Internacional ha sbagliato diversi appoggi ed è sembrato spesso in confusione; il difensore umbro, invece, pur avendo salvato il risultato nel finale su Biabiany, si è trovato spesso fuori posizione e ha pagato le solite insicurezze, tanto che in molti si sono chiesti perchè Mazzarri non abbia confermato un Rolando apparso sicuramente più in palla nelle ultime uscite.
Ovviamente il tecnico di San Vincenzo dovrà rivedere qualcosa non solo nel reparto arretrato in sé, ma nella fase difensiva collettiva. Se è vero che l’Inter condivide con il Napoli la terza posizione nella speciale classifica delle porte meno battute del nostro campionato, non si può ignorare l’involuzione che ha colpito la squadra dal punto di vista della solidità.
Il modulo utilizzato da Mazzarri, che spesso ha preferito la quantità alla qualità (basti pensare al numero di panchine accumulate da Kovacic), non è più sufficiente a ridurre i rischi a cui è esposto l’undici nerazzurro. “Quando abbiamo la palla noi mettiamo in difficoltà tutti, ma quando la perdiamo dobbiamo imparare a difendere meglio”, ha ammesso il mister nella conferenza stampa post Inter-Parma. Una considerazione che deve far riflettere sull’atteggiamento da tenere nelle prossime partite, indipendentemente dal numero di difensori e attaccanti in campo.