Mettiamola così, abbiamo vissuto settimane migliori nella nostra secolare storia. Reduci da tre punti in quattro partite, ci apprestiamo a vivere un derby molto particolare. Il percorso delle due squadre di Milano sembra in qualche modo simile. Entrambe deludenti in campionato, entrambe alle prese con roboanti novità societarie, entrambe guidate da allenatori che, uno per incapacità ed uno per testardaggine, faticano a farle rendere al massimo delle loro potenzialità.
Entrambe le mediane saranno prive dei loro uomini di maggiore qualità, Montolivo e Alvarez, quest’ultimo squalificato in seguito all’ennesimo atto di protagonismo del prode Tagliavento. Addirittura entrambe le squadre potrebbero scendere in campo senza il sostegno delle proprie curve se è vero che i tifosi milanisti sono intenzionati a mostrare solidarietà ai cugini a cui è stato vietato l’accesso a San Siro in virtù di un regolamento grottesco.
Percorsi simili, come detto. Di certo non quelli sperati. Ad inizio anno, gli addetti ai lavori davano Milan ed Inter come le principali contendenti all’unico posto Champions che le irraggiungibili Juventus e Napoli avrebbero lasciato a disposizione. Poi è esplosa la Roma di Garcia e le due milanesi non hanno mai avuto la forza e la determinazione per reagire. Il Milan di Allegri è ormai abituato a partire piano per poi rimontare, ma quest’anno non sembra avere le qualità (né i rigori ndr) per farlo. Diverso il discorso per l’Inter, protagonista lo scorso anno di un ottimo girone di andata, prima che l’inesperienza di Stramaccioni e soprattutto una miriade di infortuni ne minassero il percorso.
Sarà un derby “povero”, presumibilmente poco spettacolare, uno di quelli decisi dagli episodi, quelli di cui tanto piace parlare a Mazzarri. Al momento del sorteggio dei calendari avevamo sognato, immaginando un trionfo in un derby nell’ultima partita dell’anno. Oggi fatichiamo a credere alla magia del derby di Natale.
Giovanni Cassese
(Twitter: @vannicassese)