La sfida tra il suo Genoa e l’Inter si avvicina e Gian Piero Gasperini non perde l’occasione per attaccare la società nerazzurra, con cui ha lavorato per tre mesi da giugno a settembre 2011: “Era stato subito bocciato il mio modo di fare calcio. Il presidente, la critica e l’ambiente in generale mi considerava un irresponsabile velleitario perché volevo giocare a tre in difesa – spiega in un’intervista rilasciata ai microfoni di ‘Repubblica’ –. Ma dopo l’era Mourinho era necessario svoltare, un sistema di gioco diverso mi sembrava il modo migliore per fare punto a capo. E, infatti, ora con Mazzarri l’Inter gioca con la difesa a tre. Questa è una buona squadra e, sotto il profilo del gioco, l’ho vista tenere testa alla Juventus. Qualcosa si è inceppato, ma è anche vero che le prime marciano a ritmi stratosferici”.
Poi, dopo essersi tolto qualche sassolino dalla scarpa, il tecnico rossoblu sfoga tutto il suo rancore: “All’Inter non è mai esistito, a differenza del Milan, il concetto di gioco di squadra. Sono arrivati tanti fuoriclasse a cominciare da Ronaldo, si punta sui singoli e sulla grande individualità. Ma prima di Mourinho aveva fallito persino Lippi. Mourinho ha vinto tutto soprattutto perché, grazie a una considerazione che si era guadagnato sul campo, ha potuto dettare la linea. Io non sono riuscito a farmi prendere Palacio e a evitare che andasse via Eto’o. Lui ha ottenuto che fosse ceduto Ibrahimovic e con quella cessione ha rifatto la squadra, prendendo Eto’o, Milito, Thiago Motta, Sneijder e Lucio. Aveva vinto anche Mancini? La svolta era venuta da Calciopoli che ha annientato la Juventus, senza l’Inter avrebbe continuato a non vincere. Poi, dopo Mourinho, il trend è tornato il solito, ma un allenatore come Benitez meritava maggiore credibilità. E a me, poi, hanno dato solo due mesi”.