Tra le tante incognite che riguardano il futuro della rosa nerazzurra, inizia a farsi spazio anche qualche certezza. La più importante, forse, è la crescita di Ricky Alvarez, che ha raggiunto un livello di maturità inaspettato: il fantasista argentino, nell’ultima fase della gestione Stramaccioni e con l’inizio dell’era Mazzarri, ha saputo rendersi sempre più utile alla causa nerazzurra con giocate decisive ai fini del risultato e i quattro gol totalizzati in questa prima metà di campionato, a cui vanno aggiunti sette assist vincenti (numeri che ne fanno il terzo marcatore ed il miglior assist-man della squadra), ne sono la testimonianza.
Prestazioni di questo tipo non sono passate di certo inosservate ai dirigenti di corso Vittorio Emanuele che, per “premiare” il giocatore e scongiurare possibili assalti da parte di altre grandi squadre europee (recentemente si è parlato di sondaggi di Bayern Monaco e Manchester United – ndr), sono pronti a prolungargli il contratto (in scadenza nel 2016) fino al giugno del 2018, con tanto di adeguamento dell’ingaggio.
Il primo summit con il suo agente Marcelo Simonian è avvenuto ieri pomeriggio intorno alle ore 18 all’Hotel Principe di Savoia; in molti hanno pensato che dietro a quest’incontro potesse esserci un possibile interesse della società per Javier Pastore, ma ufficialmente sono solo state messe le basi per il rinnovo del numero undici nerazzurro.
Ora che l’ex Velez è riuscito a scrollarsi di dosso l’etichetta di “oggetto misterioso”, cercherà di diventare sempre più uno dei punti fermi del nuovo corso, vestendo anche i panni del leader in questo momento di difficoltà della squadra, condizionata dai rumors di mercato e vittima di un’involuzione tecnico-tattica che ha portato a risultati non in linea con il blasone del club.