Pazzini: “Derby partita dell’anno, ma se perdiamo col Parma…”

A quasi un anno dal suo approdo in maglia nerazzurra, per Giampaolo Pazzini è tempo di primi bilanci. In un’intervista concessa in esclusiva alla Gazzetta dello Sport, il “Pazzo” prova a dare un voto alla sua Inter: “Direi 6,5 che è la media tra l’8 meritato nella fine della passata stagione e il cinque dell’inizio di quella attuale, anche se nell’ultima parte dell’anno siamo stati ben oltre la sufficienza”. Non è detto comunque che la squadra non possa tornare sui livelli di inizio 2011: “Non provo nostalgia per qualcosa che può ancora tornare; la squadra è tornata a sentire quella pressione buona che hai addosso quando c’è aria di vittoria. Con il rientro di Maicon, Forlan e Lucio ho rivisto quell’Inter che magari gioca male, ma ha la cattiveria giusta per portare a casa il risultato. L’anno scorso avevamo una grande fiducia in noi stessi che ci rendeva tranquilli e ci faceva far bene ovunque andassimo”. L’attaccante nerazzurro prova a spiegare poi i motivi di questa partenza ad handicap: “Ne abbiamo parlato in spogliatoio per molto tempo e tante volte; forse la sconfitta in Supercoppa ci ha un po’ trattenuti, doveva essere la molla per la nuova stagione invece è diventato il primo anello di una catena di risultati negativi”.

A livello personale per il “Pazzo” è stata un’annata dalle due facce: “Ho iniziato benissimo, poi ho attraversato un periodo di appannamento, ma sono cose che capitano. La cosa frustrante non era tanto il fatto di non segnare, ma che per 3-4 partite non riuscivo ad avere un’occasione buona per tirare in porta. Alla fine ho detto ai miei compagni che avrei offerto una cena non tanto per chi mi faceva segnare, ma solo per chi mi avesse fatto tirare in porta. In ogni caso anche la scorsa stagione con la Sampdoria ho iniziato il campionato con zero gol in otto partite. In questa, se non ci fossero state le traverse con Lecce, Juventus e Cagliari, sarei già a quota 6. Pensavo di trovare maggiore spazio con Gasperini, visto che stavo facendo bene e segnavo molti gol. Con lui mi sono arrabbiato una sola volta, a Novara, quando mi aveva fatto capire che avrei giocato da titolare e poi ha preferito schierare Milito, Forlan e Castaignos”.

Guardando al 2012 è impossibile non pensare al derby del 15 gennaio: “E’ una partita da 3 punti come tutte le altre, ma vincerla vorrebbe dire continuare sulla strada giusta per rafforzare la nostra fiducia. Proprio per questa ragione la dovremo affrontare come la partita dell’anno. Prima però c’è il Parma e la concentrazione sarà al top: abbiamo deciso che, in caso di sconfitta, ci automulteremo tutti. Per quanto riguarda gli obiettivi stagionali, il terzo posto è un traguardo da non fallire: “Se ripensiamo alla classifica di due mesi fa potrebbe valere quasi come uno scudetto, ma festeggiare per un terzo posto non è cosa da Inter. Parlare di tricolore non serve a niente, quello che conta adesso è continuare a vincere il maggior numero possibile di partite”.

Pazzini parla poi di alcuni suoi compagni: Maicon è il giocatore perfetto per me; quando era infortunato lo tartassavo perchè mi mancavano i suoi assist. Milito è un giocatore che si muove tanto e con intelligenza, crea molti spazi e fa un gioco diverso dal mio; ho sempre avuto grande fiducia sul fatto che potessimo coesistere. Forlan ha una grandissima esperienza e può agire sia da seconda punta sia da trequartista; è il giocatore ideale per legare centrocampo e attacco. Ci è mancato tanto anche Sneijder che è un fenomeno. In chiusura un consiglio alla società in vista del mercato: “Non faccio identikit, ma dal mio punto di vista è meglio un giocatore che sappia fare la differenza piuttosto che tre che non cambiano la vita.

 

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